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Vergo

Vergo

VERGO, in latino, in passato lingua parlata nella mia città, Ascoli Piceno, nella terza coniugazione intransitiva, per quanto riguarda il senso geografico del termine significa: essere rivolto, guardare verso, inclinarsi, tendersi e abbassarsi. Poi capiremo il perché di questa scelta.

Il mio progetto è situato, appunto, ad Ascoli Piceno, città delle cento torri, ammirata da tutta l’Italia per la grandissima ricchezza artistica che è fortunata ad avere, ed in particolare per il suo magnifico centro storico costruito interamente in travertino.
Piazza del Popolo, conosciuta
come salotto d’Italia, è infatti un monumento a cielo aperto grazie anche e soprattutto ai meravigliosi palazzi che accoglie.

La domanda a questo punto sorge spontanea, perché, in mezzo a tutta questa bellezza, intervenire?

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Quelle che vengono fuori sono problematiche forti, come il fatto che non abbiamo più voglia di frequentare la piazza, che non ci rendiamo più minimamente conto dell’immenso bene culturale che siamo fortunati ad avere. C’è dunque, come dice il sindaco, un’esigenza di interpretazione della piazza, c’è bisogno di una chiave di lettura che possa invogliare nuovamente l’ascolano a rifrequentare la piazza partendo però dal fargli riscoprire tutta la bellezza che lo circonda.

Quello che intendo fare è dunque un’installazione temporanea nella piazza con cui inviterò l’ascolano a guardarsi intorno, osservando attentamente ciò che lo circonda cogliendodettagli e avendo una visione completa del contesto.

La cosa più importante però sarà fargliela guardare diversamente da come è abituato dandogli punti di vista differenti e cambiando la percezione di ciò che sta osservando in ogni determinato punto.

Un altro concept molto importante per la realizzazione del progetto sarà il playground, ovvero un luogo ludico dove il gioco, appunto, e il divertimento sono gli unici protagonisti. Questo perché la riscoperta del luogo può essere vista come una cosa noiosa e laboriosa, soprattutto per i giovani, mentre io vorrei renderla una cosa piacevole, naturale, non impegnativa, quasi casuale.

Con la casualità ed il gioco mi sono venute in mente automaticamente le biglie: le piccole sfere colorate in vetro che data la forma, se lanciate su un piano, non si sa mai in che posizione andranno a finire.

Quindi ho pensato, perché non creare una distesa di queste biglie sulla piazza che sembreranno posizionate in maniera casuale ma che in realtà in determinati punti ti daranno la possibilità di guardare i monumenti in maniera totalmente differente dal normale? COME? Con un vero e proprio filtro che ti consentirà di avere una percezione insolita di questa piazza.

Facendo un passo indietro e ripensando alle caratteristiche prime del sito, non possiamo non pensare alla purezza e all’eleganza che sprigiona grazie anche e soprattutto al travertino e al suo colore candido.
Per questo motivo cosa c’è di più immediato del colore per poter far guardare la piazza con un occhio completamente differente?
Il colore che ho scelto, dunque, è uno dei colori primari, il rosso. Esso stimola emozioni vivaci, movimento e richiama l’attenzione e in più è il colore dello stemma della città.

Le biglie rosse che andrò a realizzare avranno tre diametri diversi.
La prima, la più grande, si chiama ADITUM ed ha un diametro di 300 cm.

Il nome in italiano vuol dire accesso e questo perché ti dà la possibilità di entrarci dentro e di guardare ciò che ti circonda filtrato da plexiglass di questo rosso intenso. Ha varie particolarità: la pedana, realizzata in opal translucido, ovvero una plastica opaca, ha nascoste all’interno casse e luci.
Le entrate poi hanno aperture differenti, in altezza e larghezza in base al punto di vista scelto. Un’altra particolarità sarà dal punto di vista esperienziale. Ad esempio nell’Aditum posto davanti al caffè Meletti, grazie ad un sensore, uscirà profumo di anice, ingrediente principale dell’anisetta.
Ciò che è importante dire è che al suo interno non ci si può sedere. Questo per evitare che le persone
monopolizzino la sfera che invece dovrà avere una fruizione veloce, di passaggio.

La seconda, STATIO, che in italiano significa immobilità, luogo di sosta o di riunione ha un diametro di 150 cm. Questa avrà una funzione importantissima, dato che inviterà colui che solcherà la piazza a fermarsi, anche comodamente, e a restare. La particolarità di questa seduta è la forma dato che è stata creata partendo dalle linguette colorate presenti all’interno delle biglie. Anche questa si illuminerà durante le ore buie.

L’ultima, LUX, è la più piccola ed ha la funzione di pouf e fonte illuminante. All’interno ci sono dei faretti dalla luce diffusa che illumineranno i monumenti così da averne totale visibilità anche di notte.

Realizzato da:

Realizzazione di Design eseguita da Francesca Romanucci - Accademia di belle arti e design Poliarte Francesca Romanucci

Tipo:

Tesi

Area:

INTERIOR DESIGN

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